Il
problema delle stratificazioni storiche: il problema della
conservazione delle pitture murali della facciata
Un’opera
d'arte vive nel corso del tempo e subisce una diversa interpretazione
teorica in base alle istanze storico-filosofiche di una data era: un
oggetto ritenuto prezioso in un’epoca può venir considerato “brutto” o
insignificante in un altro periodo storico. Queste interpretazioni si
ripercuotono con maggiore gravità sulle istanze conservative di quei
beni che fino all'avvento della storicizzazione “di massa” erano
considerati “impedimenti” al progredire della civiltà.
In quest’ottica non stupisce che il valore degli apparati decorativi di
una Chiesa potessero essere apprezzati con più o meno considerazione
nel corso dei secoli: in alcuni periodi potevano essere considerati
rispondenti all'estetica che caratterizzava lo stile “imperante”, in
certi altri potevano apparire ricordi di un epoca poco felice della
storiografia moderna.
Allo stato attuale delle teorie storico-critiche e del restauro è
diventato ormai assodato che ogni bene storico-monumentale ha valore
solo se può essere trasmesso alle generazioni future in tutta la sua
complessità, intendendo con ciò ogni aspetto della sua stratificazione
compositiva, materica e tecnica.
Per questo motivo il nostro intervento sugli apparati decorativi della
Chiesa deve essere attuato modificando il meno possibile le
caratteristiche peculiari, caratterizzate da eventi successivi, che si
sono sedimentati sotto forma di demolizioni, integrazioni, rifacimenti
e modifiche compositive - materiche.
A questo si aggiunge l'aspetto materico della questione, dal momento
che, per realizzare la nuova opera è stato utilizzato un fondo a base
di cemento.
A nostro parere la risposta va ricercata nelle peculiarità intrinseche
del Bene oggetto di intervento che, evidenziate e ben determinate dalla
conoscenza dello stesso, guidano il progettista verso una soluzione che
sia rispettosa dell'aspetto estetico e storico dell'oggetto, come
precedentemente determinato.
La buona tenuta del fondo cementizio, che di fatto sembra non aver
arrecato danno alla conservazione del manufatto, è controbilanciato dal
degrado elevato della pittura murale ed è per questo che le scelte
progettuali sono state indirizzate al mantenimento dell'istanza storica
- materica della successione dei momenti realizzativi rispetto a quella
iconografica – formale delle pitture.
Il mantenimento del fondo in cemento e della preparazione pittorica vanno in questa direzione.
SITO TEMPORANEAMENTE IN COSTRUZIONE. SCUSATE
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