La conservazione formale - materica delle tecniche compositive: la conservazione delle volte in incannucciato




La necessità di conservare le istanze storiche minute, nell'accezione che ne abbiamo dato nella prima parte, a nostro parere deve ormai essere allargata non solo ai grandi momenti strutturali o alle superfetazioni in quanto tali, quando queste non dannose alla dualità dei fattori di dis-velamento dell'artisticità bene, ma deve anche essere estesa ai piccoli gesti che traducono in oggetto reale il farsi materia della “coscienza materica”.
Un dato momento culturale, che si traduce in una data tecnica esecutiva, mantiene la sua integrità se vengono mantenuti in efficienza anche i rapporti gerarchici delle successioni delle lavorazioni e dei singoli momenti della realizzazione.
Questa definizione diventa maggiormente indispensabile se si analizza la necessità conservativa dal punto di vista della trasmissibilità alle generazioni future tanto cara alle teorizzazioni “brandiane” del fare restauro.
Se si vuole garantire alle generazioni future la possibilità di studiare con occhi nuovi un dato momento materico della storia umana dobbiamo cercare di trasmetterlo nella sua completezza, mantenendo esplicitate le successioni operative originali.
Questo non vuol dire che l'operazione di restauro, che andiamo necessariamente a compiere per non perdere il Bene, debba astenersi dall'intervento, altrimenti non avrebbe senso procedere ad un tale tipo di lavorazione, ma significa che dobbiamo valutare attentamente come essa modifica i rapporti realizzativi in modo da alterare  eventualmente l'aspetto materico, ma lasciando inalterato il suo rapporto con le altre parti.
Così facendo ed avendo già ribadito la riconoscibilità del nuovo intervento garantiremmo la sopravvivenza dell'oggetto permettendo a chi verrà dopo di noi di riconoscere quanto fatto precedentemente e lasciando leggibile la stratificazione operativa così da garantirne la “riproducibilità”, qui intesa come possibilità di ulteriori studi e non di riproposizione di oggetti “alla vecchia maniera”.
In quest'ottica la riadesione delle volte in incannucciato alle centine mediante chiodatura intradossale con rondelle in plexiglas vuole essere un tentativo di riparare l'oggetto con materiali moderni mantenendo la riconoscibilità dell'intervento e lo stesso concetto applicativo: si ripropone il senso della chiodatura originale che altrimenti andrebbe persa con interventi estradossali.


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