Progetto preliminare di conservazione e riuso della Rocca di Lonato (BS)
architetti Davide Sigurtà, Michela Gambaretti e Nicole Bonini
(contributo di Sara Bianchi e Alice Scanzi)
La rocca di
Lonato rappresenta un elemento predominante nel paesaggio del basso
lago di
Garda, infatti si erge, con tutta la sua imponente mole, sulla cima del
più
alto colle che domina la conca pianeggiante che conduce a Desenzano del
Garda.
Le origini
della struttura fortificata sono a tutt’oggi oggetto di
studio, ma si pensa
che possano ascriversi al proliferare nella zona dei castelli ricetto,
avvenuti
nel periodo delle invasioni seguite alla caduta dell’impero
romano
d’occidente.
La storia
dei castelli – ricetto gardesani è assai nota:
essi nascono come veri e
propri “recinti” fortificati all’interno
dei quali trovavano rifugio le
popolazioni durante le frequenti invasioni barbariche.
Questo
sistema fortificato è caratterizzato da una estrema
semplicità architettonica,
si tratta essenzialmente di mura di cinta, ma hanno un forte impatto
paesistico
in quanto la necessità difensiva richiedeva che fossero
visibili tra di loro.
Questa
caratteristica ha fatto sì che sorgessero sui più
alti colli delle coline
moreniche gardesane.
La rocca di
Lonato però grazie alla posizione strategica del paese, a
guardia della più
importante via di comunicazione alto padana, si differenzia
immediatamente dal
resto dei castelli gardesani e, nel corso dei secoli, viene sempre
più
fortificata fino a divenire una vera e propria cittadella militare,
dotata di
appostamenti e ricoveri per la presenza stanziale di truppe.
L’uso del
termine rocca, a differenza di quello di castello, indica una struttura
fortificata in cui risiedono esclusivamente truppe militari mentre
l’altro
termine indica la residenza di un signore.
La storia
della rocca segue di pari passo le alterne vicende belliche e
dinastiche di due
dei più importanti stati dell’Italia
settentrionale: lo stato di Milano e la
repubblica di Venezia, che proprio in queste zone, ed in particolare a
Lonato,
vengono in contatto.
A
testimonianza di questo vi sono le continue conquiste e sconfitte dei
due
contendenti nel dominio della città di Lonato.
Con la
perdita di significato strategico dovuto alla scomparsa dei due
contendenti
anche la rocca di Lonato entra in declino fino a divenire un rudere di
nessun
valore, al punto da essere venduta per poche lire al senatore del regno
d’Italia Ugo da Como, che proprio a Lonato decide di
acquistare numerosi beni
per farne la propria residenza.
Con la morte
del senatore il tutto rimane di proprietà, fino ai giorni
nostri, della
fondazione da lui voluta per proteggere e valorizzare in suoi beni, in
particolare la propria suntuosa abitazione in stile eclettico
– tardo neo
gotico.
Il progetto
di recupero nasce dalla volontà della precedente
amministrazione comunale di
voler intervenire sulle emergenze architettoniche della
città di Lonato, a
partire dalla cinta fortificata, il viale d’ingresso e la
rocca.
A tal fine
viene stipulata una convenzione tra comune e fondazione Ugo da Como per
affidare
la redazione di uno studio di fattibilità per la
conservazione ed il riuso
della rocca di Lonato agli architetti Nicole Bonini, Michela
Gambaretti e
Davide Sigurtà. Il progetto è stato poi
arricchito dalla collaborazione di
Sara Bianchi e Alice Scanzi che, a titolo gratuito,
hanno elaborato il
logo per il futuro museo della città: parte integrante del
progetto di riuso
della rocca.
- Scarica tutta la relazione in formato .pdf (120 Kb circa):
- Scarica le schede di restauro in formato .pdf:
N.B: le tavole sono di peso eccessivo e quindi non è possibile renderle consultabili, per poterle vedere contattatemi.
- Scarica il contributo di Sara Bianchi ed Alice Scanzi del logo del museo del territorio in formato .pdf (44 Kb circa):
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